GARA

MILLE MIGLIA: 1.000 MIGLIA DI PASSIONE

Dalla ruggente Alfa 8C alla 300 SLR da record di Moss e Jenkinson, rivivi l'epopea su strada aperta che ha forgiato la più grande leggenda automobilistica italiana.

Brescia, 1° maggio 1955, ore 7:22. Stirling Moss rilascia la frizione della Mercedes-Benz 300 SLR #722. Gli pneumatici a mescola dura sminuzzano i ciottoli di Viale Venezia mentre il cronometro si avvia. Dieci ore dopo, la stessa freccia d'argento ritorna in città dopo 1.597 km a una velocità media di 157 km/h: senza guardrail, solo 18 rotoli di appunti su carta oleata. Da quel momento in poi, la Mille Miglia ha smesso di essere solo una gara di lunga distanza. È diventata la corsa su strada più bella (e folle) del mondo: una definizione non da un poeta romantico, ma dallo stesso Enzo Ferrari.

La visione dei quattro moschettieri

Nel 1927, dopo che il Gran Premio d'Italia si trasferì a Monza, quattro giovani aristocratici bresciani (Maggi, Mazzotti, Castagneto e Canestrini) si proposero di riportare la gloria del motorsport nella loro città natale. La loro idea? Una maratona da Brescia a Roma e ritorno. 1.000 miglia tonde, ovvero 1.597 km. Settantasette partenti, cinquanta arrivati. La OM 665 "Superba" conquistò la vittoria dopo 21 ore e 4 minuti.

Gli anni '30: i giorni di gloria dell'Alfa Romeo

L'industria automobilistica italiana era in piena espansione. Nacquero la 6C 1750 GS, la 8C 2300 Monza e la 8C 2900B Touring, equipaggiate con carburatori Solex a doppio corpo. Nuvolari e Varzi trasformarono la Mille Miglia nel loro personale terreno di sfida. Nel 1930, Nuvolari superò il suo rivale al buio, a fari spenti, un gesto audace che divenne leggenda.

Guerra, razionamento del carburante e rinascita

Dal 1941 al 1946, le sirene antiaeree sostituirono il rombo dei motori. Ma nel 1947, la Mille Miglia ritornò. La Ferrari ottenne la sua prima vittoria nel 1949 con la 166 MM Barchetta. L'Alfa rispose con la 6C 3000 CM, un telaio tubolare Superleggera da 275 CV che lottava contro i fantasmi sulle strade bombardate.

La corsa perfetta di Moss (1955)

18 rotoli di appunti. Un freno a disco Dunlop in magnesio. Carburante avio. E un ritmo mai più eguagliato: 10 ore, 7 minuti, 48 secondi. La piccola Porsche 1500 RS Spyder di Umberto Maglioli, 4a assoluta, dimostrò che la leggerezza poteva battere la forza bruta e divenne un oggetto sacro per i collezionisti.

1957: Fine di un'era

Dopo il fatale incidente della Ferrari 335 S di de Portago a Guidizzolo, le corse su strade pubbliche furono vietate. La Mille Miglia come evento competitivo terminò, ma il suo mito divenne eterno.

Dalla rievocazione del 1977 alla parata odierna

Dal 1977, la Mille Miglia Storica ha riportato in auge macchine d'epoca, abiti e cravatte, ma anche grandi sponsor e copertura in streaming. Il percorso rimane simile (Brescia, Roma, Firenze), ma oggi i caschi sono omologati FIA e le leggende continuano a vivere.

La magia della notte romana

Alle 3 del mattino, con i monumenti di Roma illuminati e i motori che risuonano per Trastevere, un compressore ruggisce sul pavé. Non serve l'audio surround, basta l'immaginazione. I fari fendono la foschia e i clacson salutano la folla: questa è passione allo stato puro.