STORIA

Concorso d’Eleganza Villa d’Este: Bellezza che fa battere i cuori

Dalle carrozzerie battute a mano degli anni '30 ai concept hi-tech di oggi, il garden party sul Lago di Como racconta l'ascesa dell'automobile come arte in movimento e continua a rubare la scena ogni primavera.

Introduzione: Un palcoscenico di prati e luci del lago

Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este è nato da un sogno: trasformare i giardini secolari della più celebre residenza del Lago di Como in un teatro a cielo aperto per le automobili più affascinanti del mondo. Ogni primavera più di cento automobili—classici inestimabili e concept car da prima pagina—si riuniscono sulla riva del Ceresio per competere per gli onori in stile, ingegneria e originalità. Qui il riflesso delle Alpi si fonde con le sinuose carrozzerie e il design automobilistico diventa una conversazione vivente tra tradizione e innovazione. Questo articolo ripercorre le tappe fondamentali dell'evento—dagli inizi negli anni '20 ad oggi—per mostrare come il Concorso si sia evoluto senza perdere la sua aura di “salone” a quattro ruote d'Europa.

Il primo capitolo, 1929–1930

Villa d’Este stessa fa da cornice. Trasformato in un hotel di lusso negli anni '20, il palazzo sul lago attirava la nobiltà e le celebrità europee. Nel 1929 il principe Scipione Borghese e una manciata di appassionati organizzarono un raduno privato di auto d'epoca sul prato all'italiana. L'esperimento ebbe un successo immediato: famiglie aristocratiche spedirono carrozzerie uniche dai carrozzieri torinesi e milanesi, ognuna una vetrina di suprema maestria artigianale. Il Concorso, allora poco più di una “sfilata in costume” che premiava le auto meglio conservate, aveva gettato le basi per un evento di livello mondiale.

L'Età dell'Oro tra le due Guerre (1931-1939)

All'inizio degli anni '30, il Concorso aveva un formato ufficiale. Giurie di giornalisti automobilistici, stilisti e ingegneri giudicavano non solo la qualità delle finiture, ma anche la coerenza stilistica e l'audacia tecnica. Grandi carrozzerie—Figoni & Falaschi, Castagna, Farina, Touring—scelsero Villa d’Este per svelare capolavori: dalla sinuosa Alfa Romeo 8C 2900B Touring Spider alla pura atleticità della Delahaye 135M. Fotografie d'epoca mostrano ospiti dell'alta moda che ammirano rarità mentre orgogliosi proprietari spiegano motori e sospensioni. Nacque l'ambito trofeo “Best of Show”, che premiava l'unica auto che meglio fondeva arte e ingegneria—una leggenda che perdura ancora oggi.

Pausa Bellica e Rinascita (1940-1955)

La seconda guerra mondiale mise a tacere il Concorso: Villa d’Este fu requisita, i carrozzieri chiusero i battenti, le auto storiche furono messe a riposo. Tuttavia, nel 1949, tra boom economico e rinnovato gusto per il lusso, lo spettacolo ritornò. Un parco restaurato ospitò marchi rinati come Jaguar e Mercedes-Benz: la XK120 Roadster e la 300 SL “Ali di Gabbiano” furono protagoniste delle prime edizioni del dopoguerra, fondendo comfort e prestazioni. Una giuria guidata da personalità come Luigi Chinetti ed Enzo Ferrari introdusse criteri di originalità meccanica, premiando innovazioni come i freni a disco, l'iniezione meccanica del carburante e le sospensioni indipendenti.

Glamour e Sperimentazione (1956-1970)

Negli anni '50 e '60 il Concorso divenne un faro del glamour internazionale. Gli ospiti arrivavano in yacht a Cernobbio, mentre i VIP—Brigitte Bardot, Grace Kelly—si mescolavano ai migliori collezionisti. I titoli Best-of-Show andarono ad auto come la Ferrari 250 GT Berlinetta Lusso e la Lancia Astura Coupé Pininfarina: scocche leggere in acciaio, motori potenti e linee disegnate dai più grandi stilisti italiani. Lo spettacolo diede anche uno sguardo al futuro: prototipi in fibra di vetro e interni modulari apparvero accanto ai classici open tourer.

Il Concorso Moderno e la Rinascita degli Anni '90

Dopo una pausa negli anni '70 e '80, l'evento è tornato in auge negli anni '90 grazie alla gestione del BMW Group. Il marchio bavarese ha utilizzato Villa d’Este come laboratorio di stile, svelando concept come la BMW Z22 e la Mille Miglia Coupé. Le regole si sono ampliate per includere Concept Studies e Homage Cars—prototipi a tiratura limitata ispirati a forme storiche. Le case di design—Italdesign, Bertone, Zagato—hanno nuovamente trattato il prato come la loro piattaforma di debutto.

Vincitori Iconici nel Tempo

In quasi un secolo, decine di auto hanno conquistato la corona di Best-of-Show. Otto capolavori eccezionali incarnano perfettamente lo spirito del Concorso…

Il Design come Arte Contemporanea

Negli ultimi anni la portata dell'evento si è ampliata: Custom Classics e concept lungimiranti condividono il prato. Il Best-of-Show 2019 è andato a una reinterpretazione elettrica di una Porsche 356, mentre nel 2021 l’Alfa Romeo “Vision M Next” ha immaginato il prossimo decennio. Passato e futuro si mescolano: Villa d’Este non è una semplice sfilata d'epoca, ma un think-tank per la mobilità di domani.

Uno sguardo al 2025

Previsto per la fine di maggio 2025, l'ambientazione rimane invariata: viali alberati, pergolati di glicine e l'acqua del lago che si riflette sulle carrozzerie lucide. Le novità includono un padiglione per le vetture Concept Electric GT e un percorso esteso alla vicina Villa Erba, rafforzando il legame dell'evento con la cultura del design contemporaneo.

Conclusione

Dalle carrozzerie anni '30 battute a mano ai prototipi hi-tech di oggi, il Concorso d’Eleganza Villa d’Este ha raccontato l'evoluzione dell'automobile come forma d'arte. Ogni curva del suo lungolago ha ospitato macchine destinate allo status di icona, dimostrando che la vera eleganza non passa mai di moda. Mentre aspettiamo le star del 2025, possiamo già sentirci parte di una narrazione lunga quasi un secolo—dove ogni auto è un capitolo unico nella grande storia del design.